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MONDO

La scheda

Grecia alle urne. Cosa prevede la legge elettorale e i possibili scenari del dopo voto

Voto obbligatorio tranne in due casi: per i cittadini over 70 e per quelli che nel giorno delle elezioni si trovano all'estero o a più di 200 Km di distanza dal loro collegio elettorale. Premio di maggioranza di 50 seggi per il partito che vince, anche solo per un voto: ma ciò non avviene se a vincere è una coalizione. Soglia di sbarramento per i partiti al 3%

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Elezioni in Grecia (Ap)
Atene (Grecia)
È il giorno del giudizio per l'Europa e per la sua politica del rigore. In Grecia 9.808.760 persone sono infatti chiamate alle urne per scegliere i 300 deputati che comporranno il nuovo Parlamento. I seggi resteranno aperti fino alle 18 ora italiana, ma solo quando chiuderanno sarà possibile avere i primi exit poll. Dalle 20.30 ora italiana i primi risultati.

Il voto è obbligatorio, tranne in due casi
In Grecia il voto è obbligatorio tranne che in due casi: per i cittadini con più di 70 anni e per quelli che nel giorno delle elezioni si trovano all'estero o a più di 200 chilometri di distanza dal loro collegio elettorale di riferimento. Oltre due milioni degli aventi diritto hanno più di 71 anni. La legge greca, inoltre, non prevede la possibilita di votare via posta. 

Come vengono assegnati i seggi in Parlamento
I 300 seggi del Parlamento sono assegnati fra 56 circoscrizioni, ognuna delle quali elegge tra uno e 44 deputati a seconda del numero di elettori iscritti nella circoscrizione stessa. La soglia di sbarramento perché un partito possa entrare in Parlamento è del 3%. Dei 300 seggi, 250 vengono divisi proporzionalmente fra tutti i partiti, mentre gli altri 50 costituiscono un premio di maggioranza per la prima forza politica, anche nel caso in cui il suo vantaggio sul secondo partito sia di un solo voto. La legge elettorale penalizza la formazione di alleanze prima del voto dal momento che, se la prima forza politica del Paese dovesse essere una coalizione, non avrebbe diritto al premio di maggioranza di 50 seggi.

I tempi per la formazione del governo dopo il voto
Dopo il voto ci sono due scenari possibili: il primo è che uno dei partiti ottenga la maggioranza assoluta; il secondo è invece che nessuna forza ottenga la maggioranza assoluta e si debba quindi procedere a formare una coalizione. Se un partito ottiene la maggioranza assoluta, il nuovo premier designato avrà 15 giorni per ottenere la fiducia in Parlamento, che richiede almeno 151 voti. Se invece nessuno ottiene la maggioranza assoluta, il presidente della Repubblica chiede al leader del partito più votato di formare un governo entro tre giorni. Se il primo partito non ci riesce, il presidente lo chiede al leader della seconda forza del Paese ed eventualmente anche al terzo partito, che avranno sempre a disposizione tre giorni ciascuno. Se al termine di questo periodo nessuna delle tre principali formazioni è riuscita a formare un governo e non si è riusciti a creare neppure un esecutivo di unità nazionale, allora si dovranno indire nuove elezioni. 

Aiuti statali per spese elettorali dei partiti
Per coprire le spese elettorali i partiti ricevono alcuni aiuti speciali dallo Stato. In questa tornata ammontano a sei milioni di euro e sono stati ripartiti proporzionalmente a seconda dei risultati ottenuti nelle ultime elezioni.