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MONDO

10 milioni di persone alle urne

La Grecia al voto, un test per l'Europa

Superfavorito Tsipras, leader del partito di sinistra Syrizia, che ha sfidato le politiche di austerità. La Germania: "La Grecia rispetti gli impegni"

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(Ansa)
Gli occhi dell'Europa sono puntati sulla Grecia: 10 milioni di persone sono chiamate oggi alle urne per un voto destinato ad avere riflessi su tutta l'Unione Europea. Superfavorito Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra Syrizia che ha sfidato le politiche di austerità. "Non rispetteremo gli accordi firmati dai predecessori", ha avvertito, una rottura rispetto alle misure adottate dal governo uscente di Samaras. Immediata la replica del ministro delle Finanze tedesco Schaeuble: "Se la Grecia rifiuta il programma non farà parte del Quantitative Easing".

La sfida di Tsipras
Tsipras ha promesso che rispetterà gli impegni fiscali con l'Unione Europea, ma ha ribadito che non rispetterà le dure misure di austerità adottate dal governo uscente di Samaras. Il leader di Syriza ha sottolineato che "l'austerità non fa parte dei trattati" e ha lodato il cambio di marcia attuato, da questo punto di vista, dalle istituzioni europee, citando il programma di 'quantitative easing' annunciato dalla Bce

I timori dell'Europa
Lo stop ai sacrifici promessi da Tsipras genera preoccupazione tra i fautori europei del rigore, favorevoli a una continuazione dell'attuale fase politica. Una vittoria della sinistra, dicono, potrebbe mandare la Grecia al fallimento e farla uscire dall'Eurozona. Un'ipotesi però smentita seccamente dallo stesso Tsipras, che pensa che si possa arrivare ad un accordo anche senza l'odiato Memorandum, dopo l'apertura mostrata dalla Bce per un acquisto 'condizionato' dei titoli greci. E soprattutto giudicata improbabile da molti altri leader d'Europa.

I sondaggi
Gli ultimi sondaggi, pubblicati venerdì prima del silenzio elettorale, sono chiari: quello della società Mrb per Star TV vede Syriza al 31,2%, Nea Demokratia al 26%, Potami (centrosinistra) al 6,5%, Alba Dorata (estrema destra) al 5,5%, Kke (comunisti) al 4,5%, Pasok al 4%, Greci Indipendenti (centrodestra) al 3,2%, Kinima (centrosinistra) al 2,9% (la soglia per entrare in Parlamento è il 3%). L'altra società di sondaggi, Gpo, segnala Syriza al 33,4%, ND 26,7%, Alba Dorata 5,1%, Pasok 5%, Potami 5%, Greci Indipendenti 3,5%. In tutti i sondaggi tuttavia Syriza non sembra poter conquistare abbastanza seggi (151 su 300) per poter governare da sola (nonostante il bonus che dà 50 seggi al partito di maggioranza relativa): la percentuale-soglia è però difficile da prevedere perché varia a seconda del numero di partiti minori che entrano in Parlamento. Alleanze sembrano dunque al momento inevitabili: ma due dei potenziali 'papabili' (il terzo è Potami, 'il fiume') sembrano in difficoltà; Kinima, dell'ex premier Giorgos Papandreou, sembra avere poche chance di entrare e il Pasok, partito dell'attuale vicepremier Evangelos Venizelos, formazione un tempo egemone in Grecia, lotta attorno al 4%. Alle 18 italiane i primi exit poll.