Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Grec-Tsipras-Restiamo-al-tavolo-del-negoziato-Vogliamo-un-accordo-ma-che-sia-sostenibile-1deabd06-2bfa-4dce-925d-e1900c22106a.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Fmi: "Nostra priorità aiutare i greci, ma mancato pagamento non aiuta"

Grecia, Tsipras: "Vogliamo un accordo sostenibile". L'Ue: "No trattative fino al referendum"

Il primo ministro ha poi invitato a votare "no" al referendum indetto da Atene sul piano dei creditori. Un voto negativo "non significherebbe dire no all'Europa, ma tornare a un'Europa di valori" ha dichiarato. Merkel: "Nessun negoziato prima del referendum indetto da Atene". Diversa la posizione di Hollande: "Serve un accordo adesso per evitare referendum". Renzi: "Io quel referendum non lo avrei indetto". L'Eurogruppo: "Stop negoziati fino al referendum", stesse parole di  Juncker

Condividi
Atene
"La Grecia resta al tavolo negoziale". Queste le parole del premier Alexis Tsipras in un messaggio alla nazione in tv. "Vogliamo un accordo con i partner europei, ma che sia sostenibile" aggiunge. Poche ore dopo, l'Eurogruppo ribatte fermamente: "Stop ai negoziati fino al referendum". E sulla stessa linea, le dichiarazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente della commissione Ue Jean Cluade Juncker.

A spezzare il fronte del no alla trattativa ad oltranza, il presidente francese François Hollande: "Serve un accordo prima del referendum", dice il numero uno dell'Elise, infrangendo di fatto l'asse franco tedesco. In serata parla anche il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis: "Il nostro obiettivo da lunedì è quello di trovare un accordo". "Noi siamo risposte ad accettare manovre rigorose - chiarisce il ministro - a patto che ci siano le garanzie per la crescita". Nella serata di mercoledì, c'è stata una telefonata tra il premier italiano Matteo Renzi e il Presidente Barcak Obama proprio "sulla Grecia e sul terrorismo", riferisce una nota di Palazzo Chigi.

Il discorso di Tsipras
Alexis Tsipras - nel suo discorso alla nazione -  ha invitato a votare "no" al referendum indetto da Atene sul piano dei creditori per il 5 luglio. Un voto negativo "non significherebbe dire no all'Europa, ma tornare a un'Europa di valori" ha detto il premier greco. E ha precisato: "Il no è un passo decisivo per un accordo migliore al quale miriamo da lunedì, dopo il referendum".

"I creditori stanno ricattando i greci per spingere a un voto positivo nel referendum di domenica prossima. Ci dicono, o accettate le proposte dei creditori o avrete difficoltà" ha poi sottolineato. 

Il premier greco si è poi rivolto ai pensionati in fila alle banche: "Noi vogliamo difendere le vostre pensioni, vogliamo che restino pensioni, non elemosine". "Questa situazione - ha continuato - non durerà per molto. Salari e pensioni non andranno persi".

"Da parte nostra noi cercheremo di rifiutare ciò che il memorandum ci chiede, cercheremo di fare il possibile, per avere condizioni migliori, più positive", ha concluso.

Merkel ribadisce: "Prima il referendum indetto da Atene, poi vedremo"
Da Berlino, intanto, ha parlato la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conferenza stampa congiunta con il premier italiano, Matteo Renzi. "Per ora non c'è nessuna situazione nuova, pertanto noi aspettiamo il referendum di domenica" ha ribadito Merkel. Le porte "restano abbastanza aperte" alla ripresa del negoziato con la Grecia, che deve però impegnarsi ad attuare le necessarie riforme, ha poi affermato la cancelliera. "Posso solo ribadire che abbiamo bisogno di una situazione in cui la Grecia sia disponibile a riforme concrete, in modo che si comporti come altri Paesi che hanno effettuato le riforme", ha ribadito Merkel. 

Intanto, la Bce ha deciso di non aumentare la liquidità di emergenza alle banche greche. 

Moody's taglia il rating, "Possibile default sul debito detenuto dai privati"
L'agenzia Moody's taglia il rating della Grecia a 'Caa3' da 'Caa2'. Il rating resta sotto
osservazione per un ulteriore possibile downgrade. Lo afferma Moody's in una nota, sottolineando che ''senza il sostegno dei creditori ufficiali, la Grecia farà default sul debito'' detenuto dai privati.

La lettera inviata da Atene
Un botta e risposta a distanza tra Berlino e Atene era già avvenuto in mattinata dopo la notizia dell'invio, da parte della Grecia, di una proposta di modifica dell'ultima offerta presentata dai creditori internazionali. 

In particolare, la Grecia si sarebbe detta pronta ad accettare le riforme sull'Iva con una sola modifica: uno sconto del 30% per le isole, molte delle quali sono in regioni difficili da rifornire. Tsipras avrebbe accettato anche la riforma delle pensioni come chiesta dai creditori, salvo far slittare a ottobre, anziché subito, la data di partenza dell'innalzamento progressivo dell'età pensionabile (prevista a 67 anni entro il 2022). Il premier greco, inoltre, avrebbe chiesto che il "contributo di solidarietà" per i pensionati più poveri sia eliminato più gradualmente, rispetto alla scadenza del 2019 proposta dai creditori. Sul fronte dei tagli alla spesa militare, invece, Tsipras avrebbe specificato che saranno di 200 milioni di euro contro i 400 proposti da Ue, Bce e Fmi.

La proposta di Atene punta a ottenere una proroga del secondo programma di aiuti, scaduto nella notte, e di un terzo piano di salvataggio tramite il fondo salva-Stati Esm da ulteriori 29,1 miliardi di euro.

Berlino frena
Ma Berlino ha subito frenato. "Nessun negoziato sui nuovi aiuti prima del referendum in Grecia" ha fatto sapere poco dopo la cancelliera tedesca Merkel. "Atene - ha aggiunto - ha il diritto di fare il suo referendum sulle proposte europee, ma i partner europei hanno egualmente il diritto di rispondere a quello che sarà il suo esito". 

Hollande: "Serve accordo adesso per evitare referendum"
Diversa la posizione del presidente francese, François Hollande, che ha chiesto alla Grecia e all'Eurogruppo di raggiungere un accordo "adesso" per impedire che si svolga il referendum indetto dal governo Tsipras per domenica prossima. "Dobbiamo essere chiari, l'accordo deve essere adesso", ha detto Hollande intervenendo a Lione. Il capo di Stato francese ha aggiunto che "se non sarà possibile raggiungere un accordo, il referendum si svolgerà con tutte le conseguenze che comporta", tra cui "il rischio di entrare in un periodo di turbolenza". Ma la cancelliera tedesca ha voluto precisare: "Non ci sono divergenze d'opinione con Hollande".

Renzi: "Io il referendum non lo avrei indetto"
"Io quel referendum non lo avrei indetto, lo avrei evitato, ma non metto bocca nelle scelte del popolo greco". Questa la posizione del presidente del consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa con Merkel. "Io vorrei che si ricominciasse a parlare dell'economia in Europa e non solo di quella di un solo Paese", ha poi aggiunto il premier.

Fmi: "La priorità resta aiutare i greci, ma il mancato pagamento non aiuta"
"La priorità del Fondo Monetario Internazionale resta aiutare il popolo greco in questo
difficile momento di turbolenza economica". Lo si legge in un documento pubblicato sul sito dell'istituto di Washington. Fmi però precisa sul mancato pagamento della rata da 1,5 miliardi di Euro da parte della Grecia, "lo slittamento dei pagamenti non aiuta i paesi in crisi".

L'Eurogruppo: "Stop alle trattative fino al referendum". Varoufakis: "Nostre proposte in giusta direzione, secondo i ministri Ue" 
L'Eurogruppo ha deicdiso di sospendere le trattative fino al referendum. Il ministro greco Yanis Varoufakis, però, al termine della teleconferenza dei ministri delle
Finanze Ue, afferma che "le ultime proposte negoziali di Atene vanno nella giusta direzione".

Juncker: "La Commissione Ue non avrà contatti con Atene fino al referendum"
Intanto la Commissione Ue non avrà alcun contatto con il governo di Atene prima del referendum. E' quanto avrebbe fatto sapere il presidente, Jean Claude Junker, aggiungendo di aver già dato mandato ai servizi della Commissione di valutare le conseguenze dei possibili risultati del referendum. In particolare della eventuale vittoria del no.

Padoan: "Uscita della Grecia dall'euro mai stata opzione"
A parlare della situazione greca è stato in giornata anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, durante il Question Time alla Camera: "Il mandato dell'Eurogruppo, che è in riunione permanente compreso oggi pomeriggio, è sempre stato quello di trovare un accordo per la crescita sostenibile della Grecia. L'uscita della Grecia dall'euro non è mai stata una opzione, come è stato ribadito anche all'ultimo consiglio europeo".  

Il referendum del 5 luglio costerà 20 milioni di euro
Nel frattempo il referendum indetto da Atene sul piano proposto dai creditori divide l'opinione pubblica nel Paese, creando due schieramenti: uno a favore del partito di Syriza e l'altro contro. Il voto è fissato per domenica prossima, il 5 luglio. La consultazione, valida solo se partecipa almeno il 40% degli aventi diritto, costerà 20 milioni di euro.

Il vicepresidente della Commissione Ue: "Referendum non valido"
Ma sul referendum piovono i dissensi: "Non è veramente valido perché si chiede di votare su un programma che non esiste più e su una proposta vecchia, quindi è più un segnale politico". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis.

Il Papa esprime vicinanza al popolo greco
Intanto il Papa ha espresso preoccupazione per le notizie sulla crisi in Grecia e ha manifestato la propria vicinanza alla popolazione, specie alle famiglie. Lo fa sapere il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Il Pontefice, aggiunge, ha chiesto che "la dignità della persona" rimanga al centro di ogni "dibattito politico e tecnico" e della "assunzione di scelte responsabili".